martedì 30 novembre 2010

E finalmente un pò di RELAX !

Il secondo trimestre è terminato da un paio di settimane e devo dire che, per essere una donna al settimo mese di gravidanza, “me la sto godendo abbastanza” ! Finalmente un po’ di relax mentale…mi ci voleva.
Questi tre mesi hanno segnato una svolta nella mia gravidanza: il passaggio dal timore alla serenità. Certo, un po’ di stress c’è sempre, ma dopo tutto…la creazione di una nuova vita non è cosa da niente!!

L’amniocentesi ha segnato l’inizio del secondo trimestre. Esamìno non divertente al quale è seguita, invece del totale riposo per un paio di giorni come tutti raccomandano, una mattinata in giro per l’ospedale per avere la puntura che ti fa diventare il sangue positivo! Si, perchè il mio fattore RH è negativo e questo potrebbe danneggiare il feto, quindi mi devo fare questa puntura tutte le volte che ho un sanguinamento o un piccolo intervento e poi una alla ventottesima settimana che mi copre per il parto.
L’ecografia dettagliata che ha preceduto l’esame è stata indimenticabile, quasi scioccante: per la prima volta ho visto il suo viso in 3D, i suoi piedini perfetti, già con le dita, le sue braccia, tutto. Un essere umano completo, perfetto, nella mia pancia. Li, in quel momento, ho pregato Dio che fosse normale, perché un aborto dopo quelle immagini sarebbe stato impossibile da affrontare.

Ma quel 26 agosto è stato anche il giorno in cui abbiamo saputo il sesso: una bimba!! Non che avessimo preferenze, ma il saperlo per certo ti permette di iniziare a fantasticare, progettare, comprare! Scott ha già pianificato tutto il suo futuro…mi parla di “college”, di “cosa facciamo se vuole sposare uno che non ci piace”, “e quando vorrà uscire da sola?” !! Si, roba del genere. Io arrivo fino all’arredo della camerina, al parto, alla prossima estate in Italia e volendomi proprio spingere più in là, all’asilo!
E poi c’è stata la giostra dei nomi. In effetti avevamo già dei nomi preferiti, soprattutto femminili : SOFIA (o Sophia) era in cima alla lista, seguita a ruota da Chanel che però non ci convinceva per il fatto che, insomma…CHANEL…devi essere una modella dalla nascita!! E’ difficilissimo scegliere un nome per qualcuno che ancora non c’è fisicamente. E poi, ancora non la sentivo muovere, la mia pancia non era quella di una donna incinta..insomma, non te la figuri!

Il risultato è arrivato il venerdì della settimana successiva, in anticipo rispetto alle nostre attese. Ricordo perfettamente il momento: io e Scott eravamo sul letto a chiacchierare quando…DRIN!! Riconosco il numero sul mio cellulare ma non ho la forza di rispondere e faccio parlare lui. Ero paralizzata dallo stress! Neanche 10 secondi e lo vedo sorridere, poi attacca e mi dice: “Hai visto.. tutto bene!”. Mi sono lasciata andare in un pianto liberatorio tra le braccia di mio marito che dolcemente mi diceva: “devi rilassarti…avremo questa bambina e sarà bellissima”. Il fatto che la mia placenta fosse previa, cioè molto bassa, non mi preoccupava neanche un po’. Mi sentivo bene.

E poi c’è stata l’Italia. Beh..spiegare una cosa come la “mancanza”, la nostalgia della tua vita, non è facile. Dopo tutte le traversie per ottenere la green card e tutti i mesi dedicati a rimanere incinta, ce l’avevo fatta. Era il momento di tornare un po’ a casa, di ricollegarmi col mio mondo, rivedere le mie persone care e soprattutto condividere con loro la gioia della mia gravidanza! La mattina della mia partenza avevo un controllo della placenta. Sorridevo un po’ nervosa al pensiero che mi mettessero a totale riposo e pensavo: “si si, totale riposo ok, dopo un bel viaggio in aereo riposante. Perché io ANDRO’ IN ITALIA!!”. Mi è andata abbastanza bene, mi hanno soltanto detto: niente sesso (ma con tutte le cure e gli interventi, non è che facessimo follie) e per il resto “take it easy”!! Certoooo…. Molto easy… in Italiaaaa!!!

20 settembre- 20 ottobre 2010. Il mio quinto mese di gravidanza l’ho passato a farmi coccolare dalla mia famiglia e dai miei amici. E’ stato bellissimo. Scott mi ha raggiunta per 2 settimane. Siamo stati divinamente e…la mia pancia è esplosa! Non so ancora quanto fosse Sofia che cresceva e quando fossero invece le delizie italiane che ho ingurgitato quotidianamente e che mi erano mancate così tanto!! Fatto sta che al mio ritorno la bilancia mi ha guardato malissimo!!


Le ultime settimane del secondo trimestre sono passate tranquillamente, anche perché al controllo placenta tutto è andato per il meglio e la dottoressa alla fine della visita mi ha detto “you are a free woman! Non fare i salti mortali ma puoi riprendere una vita normale perché la placenta è risalita e si è posizionata bene”. Io e Scott ci stiamo dedicando all’arredo della camerina… cioè, io compro e lui monta! Nooo scherzo… è bravissimo. Lo adoro perché è partecipe in tutto. Ora la nostra Sofi si muove tanto e lui le parla avvicinandosi alla pancia, a volte gioca con lei muovendomi piano piano la pancia, è sempre presente...e a me continua a dire che sono bellissima, anche se adesso sono più larga che lunga!!

giovedì 19 agosto 2010

IL MIO PRIMO "TIMOROSO" TRIMESTRE.

2 Giugno 2010. Festa della Repubblica?! Non soltanto!! Per me è stato soprattutto il giorno del mio TEST DI GRAVIDANZA! Ebbene si, dopo 11 interminabili giorni di attesa dall'impianto dei miei 2 embrioncini, questo è stato il giorno della verità.
In effetti, mi sentivo un pò “incinta” (giramenti di testa soprattutto), ma pensavo che potesse essere solo una mia suggestione. Ricordo perfettamente la telefonata di Kim, l'infermiera della clinica. Quando squillò il cellulare stavo cercando parcheggio nei pressi del lavoro di Scott...avevamo deciso di pranzare insieme aspettando il risultato. “Hi Kim” dissi, accostando in seconda fila e fregandomene del traffico. Avevo il cuore a 3000 e l'unica cosa che aggiunsi fu un lungo: “Soooo???”. E lei disse una sola parola: CONGRATULATIONS!! Non posso spiegare l'emozione di quel momento, so solo che avevo in mano il cellulare e mi tremavano talmente le mani che non riuscivo nemmeno a chiamare Scott!!

Dopo il test del 2 giugno ne ho dovuto fare un'altro 2 giorni dopo a conferma della gravidanza (perchè gli ormoni che assumi durante l'ivf cycle possono “falsare” il risultato) e poi sono cominciate le ecografie settinamali per controllare lo sviluppo del feto fino alla ottava settimana.
La prima domanda è stata: “Hanno attaccato entrambi gli embrioni? Avrò dei gemelli?”. Ma bisogna aspettare la prima ecografia, dopo una decina di giorni dal test. Che stress!! Cosa avrei preferito? Non so dirlo. Certo è che dopo tutto quello che ho fatto, andavano benissimo anche 2, così mi toglievo il pensiero in una volta sola. Ma al primo controllo solo un pallino pulsava, un solo cuoricino. Sollevata? Delusa? Non so. L'unico vero pensiero è stato: “C'è un cuoricinoooo...SONO INCINTA!!”. Quando mi hanno fatto sentire il battito, la settimana successiva, è stata un'emozione incredibile..quel “tu-tum, tu-tum” ti entra nelle orecchie e nel cuore e non ti va più via!
Nei 2 mesi che sono seguiti ho avuto un solo grande momento di terrore: quando ho avuto delle perdite. Ho passato un pomeriggio disperata e una nottata insonne, ma la mattina dopo al controllo lui era ancora la, il pallino rosso pulsava forte nella mia pancia!
A metà luglio la dott.ssa Greenseid mi ha detto: “il nostro lavoro sta per finire; diminuiamo gradualmente la dose delle punture di ormoni e se tutto va bene puoi passare ad un normale ginecologo”. Eh, 2 mesi di quotidiane punture di progesterone non sono poi quella goduria! Scott è diventato un inferiere modello e...cosa non faresti in certe situazioni: un giorno Scott ritardava e la puntura me la sono fatta da sola!! Ma ne è valsa la pena :-)

Il giorno dell'ultimo controllo all'IRMS ho portato cioccolatini per tutti: infermiere, ecografista, medici, centralinista...non potrò mai ringraziarli abbastanza!


Ma il PRIMO TRIMESTRE di gravidanza non è stato poi così favoloso. Uno dice: “Ok, hai fatto tutto questo percorso difficile ma ora sei incinta, RILASSATI”. Beh, non è così facile!. La parola TIMORE descrive al meglio questo periodo. Durante le prime settimane ho vissuto nel terrore di poter abortire, dato che il rischio è alto, sia per l'età che per il fatto dell'inseminazione. Aspettavo quelle visite settimanali alla clinica come la manna, preoccupata che qualcosa potesse non andare, non essere nella norma. E tutte le volte uscivo con l'ecografia del mio bambino in mano...all'inizio era solo un cerchietto, ma ogni settimana si avvicinava sempre più all'immagine di un bambino!

Ho vissuto 2 mesi e mezzo terrorizzata che qualsiasi cosa che facessi potesse farmi abortire. Praticamente ho messo in “stand by” il mio corpo, la mia vita. Niente più scuola, niente più ballo, niente più uscite di nessun tipo...L'unica cosa che mi sono concessa sono state brevi passeggiate. E giuro che per un tipo “non casalingo” come me è stato pesante!
Ho letto molto sull'argomento “gravidanza”, cercando però di non abituarmi troppo all'idea.
Anche la ricerca di un ginecologo e la scelta dell'ospedale dove partorire non sono state facili, vista la mia inesperienza locale. Il primo ginecologo che ho visto mi ha voluto fare un pap test e mi ha fatto sanguinare così tanto che sono finita all'ospedale disperata!!! Quindi ho subito cambiato e il nuovo, un filippino di nome Ernani, me lo sono fatta andar bene. Dopo un po' si comincia ad essere stanche.
Poi c'è stato il GRANDE PASSO: il superamento della 10° settimana. Da questo momento le possibilità di aborto spontaneo diminuiscono drasticamente e mi sarei dovuta sentire sollevata.
Ma il timore dell'aborto è stato rimpiazzato dalla nuova paura: SARA' SANO?
Con l'età aumenta il rischio di avere un bambino con Sindrome di Down o altre malattie cromosomiche e io mi sono fissata su questa cosa. Durante le ultime settimane del primo trimestre si può fare una serie di esami che ti danno una percentuale di rischio che il tuo bimbo abbia dei problemi. Io mi sono rifiutata di farla. Che me ne frega di sapere che ci sono 1 su 20 possibilità, o 1 su 40 o su 100... solo l'amniocentesi ti può dare un risultato sicuro e io farò quella. Inutile perciò sottopormi ad ansie ulteriori facendo esami prima.

E quindi ATTENDO. Attendo l'amniocentesi il 26 agosto e poi attenderò 2 settimane il risultato.
Mmmm... forse è per questo che si usa dire: “Sono in attesa” quando si è incinta... PERCHE' SI ASPETTA SEMPRE IL RISULTATO DI QUALCHE ESAME!!

domenica 23 maggio 2010

I miei 22 giorni di cammino verso l'inseminazione artificiale.

Scoprire di non potere più avere figli in modo naturale può essere, per alcune donne,devastante. Soprattutto se questo accade a pochi mesi dal tuo matrimonio. Ti eri fatta tutto un tuo progetto sul “farti una famiglia” e di colpo ti senti vecchia come non mai, la tua autostima sotto le scarpe.
Poi ti imbatti in una clinica specializzata in infertilità e, un po' come accade nelle gravidanze normali, all'inizio sei un po' inconsapevole. Non sai bene a cosa stai andando incontro, scopri tutto piano piano. Prima un esame, poi un altro, poi ti dicono che hai bisogno di un'operazione e quindi la fai; altri esami, medicinali... E tu vai avanti, come trascinata da una corrente che sembra dire: “Fai così che va bene”! Ad un certo punto, finito il “pre-testing” come lo chiamano negli States, se sei sufficientemente fortunata da essere ritenuta idonea ai protocolli di inseminazione artificiale, inizia il vero e proprio IVF CYCLE, cioè inizi la stimolazione ovarica che ti porterà, sempre aiutata dalla fortuna, al cd. EGG RETRIEVAL (all'espianto degli ovociti) e se proprio ancora hai una botta di c...., al cd. TRANSFER (all'impianto dell'embrione/i) e dopo 12 giorni al tanto sospirato test di gravidanza.

Quando ti spiegano il protocollo che ti è stato assegnato in base ai risultati dei tuoi test, ancora NON SAI a cosa in realtà ti sottoporrai!
Lo scopri giorno per giorno...e più vai avanti, più le domande e i dubbi crescono, fino a quando ad un certo punto sei così confusa e stressata che arrivi a pensare: “Ma che sto facendo?! Possibile che una persona sana come me debba ammalarsi per rimanere incinta?”. Però stai andando...hai iniziato la cura, le punture, le pillole, il monitoraggio quasi quotidiano e quindi VAI...perché ormai hai focalizzato il tuo obiettivo: fare più ovociti possibile!!

La prima settimana di stimolazione è la più semplice. Ma questo lo realizzi soltanto la seconda settimana, quando devi andare alla clinica tutte le mattine entro le 8 per esame del sangue ed ecografia transvaginale, quando la tua pancia è diventata verde dai lividi delle 4 punture quotidiane e ti senti talmente gonfia che non hai nemmeno voglia di guardarti allo specchio e il solo abbigliamento che sopporti addosso è la tuta da ginnastica!
Guardi tuo marito e ti senti malissimo per essere responsabile di fargli vivere una situazione così, anche se sai che non è colpa tua. Ma lui è un amore, ha sempre il sorriso anche quando è stanco, ti abbraccia e ti coccola, ti riassicura...ti dice: “Sei bellissima, non ti preoccupare che andrà tutto bene”. A volte la sera a letto parla alla tua pancia indolenzita, dicendo alle potenziali uova: “Brave, crescete e venite a giocare..” e a te ti viene da piangere. Tutte le mattine e tutte le sere ti fa le punture preoccupato di farti male, e non manca ad un controllo.

Gli ultimi giorni sono pazzeschi! Tutte le mattine vai al controllo e l'unica cosa che hai in mente sono le misure dei tuoi follicoli, cioè dei gusci che dovrebbero contenere le uova. Si, perché non si può vedere se dentro ci sono realmente delle uova che stanno maturando. E quindi dentro di te sai che c'è la possibilità che tu stia facendo tutto questo per niente! La sola cosa che sai è che i follicoli devono misurare almeno 15mm e ovviamente più follicoli ci sono, maggiori sono le possibilità di avere delle uova, anche se non si sa se siano di buona qualità.
Ascolti l'infermiera che detta questi numeri all'assistente e con le mani conti...e preghi che dica ancora un altro numero, alto, bello. Poi devi aspettare che ti telefonino per dirti se devi continuare la cura un altro giorno o passare alla fase successiva.

Finalmente arriva la tanto sospirata puntura che segna l'inizio della seconda fase. Devi farla tardi la sera, ad un orario esatto che ti danno loro in base all'ora del tuo appuntamento per l'espianto degli ovociti. Dalla puntura devono passare esattamente 36 ore! Alla clinica non te la fanno perché sono chiusi a quell'ora di sera, all'ospedale neanche e tu sei li che pensi come puoi fare. Non te la senti di far fare una puntura così importante a tuo marito, anche se vi hanno fatto una specie di lezione. Alla fine lo chiedi ad una mezza sconosciuta, moglie di un amico, che è infermiera.

Il giorno dell'EGG RETRIEVAL sei abbastanza tranquilla. Partite per tempo ma vi trovate imbottigliati nel traffico mattutino. Dopo mezzora quasi fermi ti viene il panico! Non potete arrivare tardiii!! Ti passano nella mente le immagini di tutte le punture ed i controlli che hai fatto e non puoi immaginare di rovinare tutto per il traffico!! Alla fine arrivate, di corsa e di cattivo umore. Non è un bell'inizio. Comunque provi a rilassarti. Poi ti chiamano e si comincia.
Entri in sala operatoria ed alla vista di quel lettino ginecologico modificato ti viene lo sconforto. Non tanto per la paura, ma per lo schifo della situazione..pensi a tuo marito che tra un po' dovrà andare nella stanza 301 a “raccogliere il seme”...che romanticismo! L' anestesista idiota pretende di infilarti l'ago nella mano, a te che hai delle vene facilissime! Fa casino. Toglie e rimette quell'ago 2 o 3 volte e ormai sei arrabbiata all'infinito! Quando cominciano gli dici: “Hey, I'm still awake”... e loro ti rispondono che ti stanno solo preparando per l'intervento. Mentre preghi che il medicinale faccia effetto velocemente, ancora una volta ti dici: “Dio, che sto facendo?!” ma ormai sei addormentata.

Al tuo risveglio ti dicono che c'erano 6 UOVA (su 8 follicoli di partenza, già ne hai persi 2..ti girano, ma va bene lo stesso: alla fine, te ne serve uno solo! Poteva andare peggio). Non sai altro; neanche loro lo sanno perché devono ancora esaminarle. Ti dicono che ti telefoneranno domani per farti sapere la loro qualità, se hanno retto la fecondazione, se insomma sarai promossa alla fase successiva, l'impianto. Sei FELICE, anche se hai paura di esserlo: Odi dover fronteggiare le false speranze, sei una che gioisce solo alla fine!
Smaltita l'anestesia, passi un pomeriggio in preda a crampi addominali assurdi. E ti dici: “Ma guarda cosa mi tocca fare!! E non so neanche se funzionerà”.

Il giorno dopo vivi col cellulare attaccato al corpo in attesa della telefonata...sai che più o meno ti chiameranno nel primo pomeriggio, ma dalle 11 ti sembra tardi. E poi... drinnn.... “You did very well” quelle parole ti fanno tremare. Cammini avanti e indietro per la stanza mentre l'infermiera ti spiega che 5 uova sono state fertilizzate e ti da tutte le informazioni per l'impianto che sarà dopo 3 giorni. Lei parla ma tu, tra l'inglese e l'emozione, capisci pochissimo...la tua mente è ferma a quella frase: "I have good news...you did good...5 embryos". Vuoi concludere la telefonata velocemente per goderti il tuo momento.
Ecco, sei immobile sul divano e finalmente piangi di gioia! Vorresti dire: “Ce l'ho fatta” ma hai paura che porti sfortuna. Devi stare calma. Chiami tuo marito e quando senti la sua voce emozionata piangi di nuovo.
Ritrovata la calma, ti ricordi che i medici non sanno quanti embrioni vuoi che ti siano rimessi dentro. Richiami ma non c'è verso di parlare con la clinica. Ti risponde sempre la centralinista a cui devi lasciare un messaggio. “La richiameremo”. Ma nessuno richiama. Allora ti monta la rabbia: possibile che non capiscano quanto sia importante richiamare un paziente del quale stanno maneggiando il futuro?! Anche se fosse solo per rispondere a domande inutili, o per dire “Don't worry”! Ti vengono idee paranoiche sul fatto che adesso loro non lo sanno e magari qualcosa andrà male, ti irriti sempre di più, sei stanca all'infinito, dopo la precedente notte insonne.
La mattina dopo alle 7.30 chiedi a Scott di telefonare; il suo inglese forse sortirà un migliore effetto. Invece solita tiritera.. "la richiameremo". E finalmente ti telefonano spiegandoti che il fatto che gli embrioni siano fecondati non è il passo finale. Devono crescere in un determinato modo e non sempre crescono. Tutto verrà discusso la mattina dell'impianto, sulla base del reale sviluppo degli embrioni.
Rimani di sasso! Ma quella situazione di incertezza ti è più familiare della gioia di prima...quasi ti senti meglio, più a tuo agio. Respiri. Ti dici: “Forza Sabry”.
Nel pomeriggio ricevi un'altra telefonata..hai quasi paura di rispondere... “Perché mi richiamano? Non c'è motivo...l'appuntamento è per domattina alle 10. Fine”. Inceve ti chiedono se vuoi fare un test genetico sui TRE embrioni rimasti. Balbetti che ti affidi ai suggerimenti del medico perché non conosci lo stato di salute dei tuoi embrioni e la voce dall'altro capo dice che la Dott.ssa Greenseid non lo raccomanda. Ok, allora niente test aggiuntivo.
Oddio, Due sono morti. Un po' ti senti morire anche te. Vivere una situazione così innaturale come una gravidanza in vitro produce dei meccanismi mentali strani. Conosci in anticipo l'esatto momento della fecondazione, quel “qualcosa” che avviene mentre fai l'amore col tuo uomo...e ti senti madre prima di scoprirlo con un test di gravidanza. Due embrioni morti. Due figli che non avrai mai.
Ti concentri sul fatto che 3 sono ancora li...tentando di diventare “blastocisti” o qualcosa del genere... insomma stanno cercando di creare un essere umano nuovo.
Sai che il TRANSFER non è la garanzia che sei incinta. E' l'ultimo passo del ciclo di inseminazione artificiale. Poi è solo il tuo corpo a decidere. Sei di cattivissimo umore, non sai neanche perché. Ti sembra che tutto vada male, lo stress ti fa perdere un po' della tua solita lucidità e questo ti irrita.

La notte che precede l'IMPIANTO è insonne, ma finalmente arriva l'ora di partire. Prima tappa agopuntore, poi ospedale e poi di nuovo agopuntore.
Alle 10 esatte fai il check in al Saint Barnabas Hospital e cominci a bere dalla bottiglia che ti hanno detto di portare. Per l'occasione hai scelto una bottiglia europea, Evian, l'unica acqua che ti ricorda un po' casa. Poi ti chiamano. Solita routine: ti spogli, ti metti la “divisa” da sala operatoria, parli con le infermiere, pressione, temperatura, ecc. Chiamano Scott e finalmente arriva il medico. E' la stessa dottoressa dell'espianto: una minuscola creatura cinese; mani minuscole, occhiali minuscoli. Ti dici: “Meglio, visto che deve maneggiare oggetti minuscoli”! Vi informa che purtroppo un altro dei vostri embrioni non è sopravvissuto, ma ne restano due: uno di 8 cellule e uno di 4. Ti tornano in mente tutte le cose che hai letto sull'argomento e dici: “Ah, 8 cellule è buono, è forte”. “Si” risponde “ma anche quello di 4 è in crescita per cui siamo positivi”.
E' ora di andare. Baci tuo marito, vedi il suo sguardo preoccupato, gli dici “Tanto poi ti chiamano”, ma ti dispiace lasciarlo li e pensi che dovrebbero fare in modo di far assistere il compagno a questa procedura così importante: in fondo il seme è il suo! Il transfer è molto veloce e senza anestesia. Tu puoi seguire dal monitor tutte le fasi. Hai paura, ma in fondo non stai sentendo molto di più di un esame ginecologico. E poi arriva! Il momento in cui i tuoi embrioni sono introdotti nell'utero. Non senti niente, ma vedi la cannula che entra in questo ovale bianco nello schermo e due pallini saltarci dentro. Senti tutti li dentro esultare e dire: “Great! Done!”. Capisci che tutto è andato alla perfezione e la dott.ssa Chen te lo conferma.

Sei un po' frastornata. Ti appoggiano sul petto la foto dei tuoi embrioni. Quei cerchi ti sembrano la cosa più bella del mondo. Ti viene da piangere ma non puoi... le contrazioni addominali potrebbero, non so, disturbare il tutto!! Adesso devi stare sdraiata per una mezzora e poi FATTO! Puoi andare.

Quando rivedi Scott è particolarmente emozionato. Gli mostri la foto dei vostri embrioni, che ormai sono dentro di te. Lui ti bacia, ti accarezza, gli brillano gli occhi. Ti tocca la pancia e gli parla: “Bentornati a casa!”. Gli spieghi che in 2-5 giorni dovrebbe avvenire l'impianto nel tuo utero e se va tutto bene tra 2 settimane il test di gravidanza sarà positivo!

Ancora l'avventura non è finita, manca il rush finale. Ma dopo 22 giorni dall'inizio del vero e proprio ciclo di inseminazione artificiale e più di 4 mesi dalla scoperta della tua poca fertilità, oggi ti concedi di essere felice. DAVVERO FELICE!

lunedì 26 aprile 2010

L'ATTESA.

Avrei voluto scrivere prima , ma in questi giorni il mio umore va un po' dove gli pare e organizzare le idee, i pensieri non è facile. Dopo il secondo consulto, io e Scott abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, basata solo su sensazioni e nient'altro. La seconda clinica mi ha proposto un protocollo totalmente diverso, asserendo che nel mio caso il protocollo dell'IRMS non avrà successo...diverse spiegazioni, informazioni e adesso tanta confusione in più. A chi credere? Cosa sarà meglio per me? In realtà però nessuno lo sa, anche perchè ancora non ho provato nessun ciclo di inseminazione artificiale e non si sa come reagirò al cd. bombardamento ormonale.
Alla fine abbiamo deciso di proseguire il percorso iniziato a gennaio con la dott.ssa Greenseid e vedere che succede. Se non avrà successo, proveremo dall'altra parte.

La settimana scorsa abbiamo dovuto prendere una lezione di “infermieristica”...chiamiamola così. Infatti, incluso nel protocollo IVF c'è una lezione di coppia dove ti insegnano a fare le punture!! Il mio primo pensiero è stato: non abbiamo amici infermieri? Non me le voglio fare da sola e neanche far fare da Scott!! Passino le 4 punture al giorno di vari cocktail di ormoni che mi devo fare nella pancia, visto che sono quelle con l'ago da insulina, ma ti pare che mi faccio fare una intramuscolo così importante da qualcuno che, anche se pieno d'amore e buoni propositi come mio marito, non ha mai fatto una puntura in vita sua?!? Chiedo all'infermiera se, pagando, posso farmela fare all'istituto. Lei mi spiega che l'iniezione va fatta la sera tardi (tipo le 23) e che loro sono chiusi!! Mi viene il panico ma mi dico: “vabbè, qualcuno trovo, scommetti?!”.

La depressione mi arriva con l'arrivo della spiegazione dell'ultima puntura: il progesterone. Questo è un olio denso che mi dovrò fare tutti i giorni per 2 mesi dal giorno della fecondazione. Prima metti il ghiaccio, poi fai la puntura, poi scalda la parte con un panno o altro perchè l'olio si sciolga, poi massaggia la parte e poi, anche se te la devi fare la sera, non andare a letto subito perchè è probabile che rimanga il cd. “bogno” come lo chiamo io!! Per 2 mesi 'sto lavoro?!?
Scott viene invitato a provare a fare le punture su un manichino di gomma che magicamente tira fuori l'infermiera/insegnante da sotto il tavolo...mi viene pure da ridere a guardare mio marito che tocca un posteriore di gomma prendendo le misure... “dall'osso del bacino...mette la mano...vede? In quest'area..” povera me!!
Nello stesso giorno mi chiama la farmacia “on line” (!!)dell'istituto dicendo che ha ricevuto l'ordine delle medicine e gli serve il mio numero di carta di credito per il pagamento.

Il giorno dopo mi arriva a domicilio tutto il kit: medicinali, siringhe (ce n'è una che sembra una penna..roba spaziale!), aghi vari, pastiglie di vari tipi per i vari momenti della cura, un piccolo contenitore per buttare via gli aghi usati, e pure dei cioccolatini!! Si, sembra che se mangi della cioccolata mentre ti fai un iniezione il cervello si confonde e non senti dolore!! Mah...ve lo saprò dire!

Quello che ho dentro non ve lo saprei spiegare. Mai come adesso vorrei avere la palla di cristallo...rubare solo uno sguardo al mio futuro per sapere se tutto cambierà con l'arrivo di un figlio o se tutto rimarrà lo stesso. Un figlio..io...Un esserino che mi chiama “mamma”...inimmaginabile!!

Ora aspetto solo di cominciare... tra 4 giorni finirò la cura orale poi mi dovrebbe venire il ciclo e poi... ci siamo: Si cominciaaaa...

sabato 17 aprile 2010

SONO ARRABBIATA!

SONO ARRABBIATA! Arrabbiata con me stessa, col passato, col destino. Altro incontro con la dott.ssa Greenseid, altra delusione. Il suo scetticismo mi atterrisce. Il trattamento adatto al mio caso è il più forte..si parte già col massimo del bombardamento ormonale. Mentre me lo comunica la guardo inespressiva. Ho in testa così tanti pensieri che non trovano una forma verbale di espressione...

Non credevo di essere un caso così disperato. Sembra che la mia riserva ovarica sia uno schifo (scusate il termine tecnico!) e che la mia risposta alle cure non sarà alta. Devo essere consapevole che raramente l'IVF ha successo la prima volta, soprattutto coi miei valori. Le dico: “Si, ho capito, ma io voglio comunque essere positiva”. Lei sorride e concorda: “giusto”, dice. Quel sorriso tranquillo mi comincia ad innervosire. Tutto mi innervosisce. Mi dico: “Se già inizio col massimo e mi continua a dire che dubita che funzionerà, dopo cosa c'è?! Nulla. Non è che posso aumentare la dose di ormoni...”!!

Le faccio le domande che mi ero preparata. Chiedo spiegazioni su un test sul quale faccio molto affidamento, il Preimplantation Genetic Diagnosis. E' un esame che viene fatto sull'embrione (cioè sull'ovulo fecondato in vitro). Prima di impiantarmelo possono analizzarlo per vedere se ci sono anomalie; addirittura possono calcolare le possibilità di aborto e cose simili. Ci tengo tanto, perchè questo mi darebbe la possibilità di arrivare all'amniocentesi più tranquilla e di non dover affrontare un aborto oltre il terzo mese di gravidanza dopo aver affrontato questo calvario per rimanere incinta. Ma nel mio caso il PGD non si può fare! La dott.ssa mi spiega che è un esame invasivo che si fa su embioni forti e dubita che il mio sarà forte.
Esco con in mano il calendario del mio primo ciclo di IVF: inizio i primi di maggio. Sono moralmente, umanamente a terra. Scuoto la testa ripensando alla visita appena conclusa.

La sera parlo con Scott. Crollo. Il suo sostegno non mi è sufficiente, niente al momento mi è sufficiente. Voglio solo piangere. Sparo frasi così, un po' sconclusionate... sulla vita...sul perchè deve succedere a me, dopo che già sto affrontando un cambiamento di vita così grande..sul che male ho fatto... e così via. La notte faccio un incubo terribile su bambini che partoriscono...roba pesa insomma.

Ieri il mio agopuntore mi consiglia un secondo consulto, suggerendomi un'altra clinica. GIA'!! Ritrovo il mio spirito “guerriero” e, tornata a casa, mi metto al computer a leggere informazioni sulla clinica consigliatami. E... faccio una scoperta che mi lascia BASITAAA!!! La percentuale di successi della nuova clinica è più che doppia rispetto alla mia!! Approfondisco la ricerca (in America le informazioni si trovano TUTTE su internet!) e sembra sia davvero così: nella mia fascia di età, la percentuale di IVF success della nuova clinica è 35% contro il 15,2% della mia attuale.

Mercoledì prossimo ho appuntamento con THE SHER INSTITUTE FOR REPRODUCTIVE MEDICINE per un secondo consulto ;-)

Sono già sotto ormoni ed ho solo un paio di settimane per decidere prima di iniziare il ciclo, ma le possibilità di provare l'inseminazione artificiale non sono infinite (la media è 3 volte, con un max di 5) e 20 punti percentuali in più è tanto...

venerdì 9 aprile 2010

Studiando le tecniche di inseminazione artificiale

A una settimana dall'operazione, aspetto con ansia di incontrare la dott.ssa Greenseid il prossimo giovedì.

La mia attività principale in questi giorni è raccogliere informazioni sui vari tipi di inseminazione artificiale. Ormai faccio tutto in inglese perchè le procedure sono diverse dall'Italia e dato che la farò qui, voglio essere informata su cosa succede negli States. Questo mi serve per imparare i termini, così quando parlerò coi medici non farò proprio la figura della scema, e mi è utile anche per capire perfettamente tutti i fogli che io e Scott dobbiamo firmare, documenti che esonerano la clinica da qualsiasi responsabilità legale.

Essendo il sistema sanitario americano tutto privatizzato, i medici si tutelano molto dal rischio di una causa legale facendo firmare ai propri pazienti una quantità enorme di documenti che attestano che il paziente è stato informato pienamente di tutto quello che succederà (fogli tipo: "sono consapevole che la stimolazione ovarica può aumentare il rischio di cancro, che può degenerare in una iperstimolazione delle ovaie, ecc...").
Ci sono così tante cliniche per l'inseminazione artificiale...le informazioni non mancano. Ma tradurle e capirle è un altra cosa!

Esistono 3 diversi tipi di IVF:

1- utilizza un medicinale che si chiama LUPRON (gonadotropina).
I passi sono:
Mestruazione
Inizio pillola anticoncezionale (opzionale)
Al 21° gg punture di Lupron per 7-15 gg
Stimolazione ovarica e dopo 36 ore estrazione uova
Embriocultura:fertilizzano le mie uova, in genere 4 o 5, e le fanno crescere in laboratorio dai 3 ai 6 gg mentre gli fanno vari tests.
Trasferimento(impianto)delle migliori..in genere minimo 2
Progesterone ed estrogeni
Dopo 12 gg test di gravidanza.

2- usa un altro medicinale che si chiama CETROTIDE, GANIRELIX.
I passi sono:
Mestruazione
Pillola anticoncezionale
Stimolazione ovarica
Al 4° giorno della stimolazione ovarica uso anche di questo medicinale che chiamano antagonista
Tutto come sopra.

3- è il trattamento più potente, destinato a coloro che hanno una scarsa riserva ovarica. L'ultima spiaggia prima della possibilità di ricorrere ad una donatrice di uova..cosa che io e Scott non vogliamo fare assolutamente (almeno per il momento)!
I passi sono:
Mestruazione
Pillola anticoncezionale per 10/14 gg
Dopo 3 gg dalla fine della pillola, minidose di Lupron
Dopo 5 gg dalla fine della pillola inizia anche la stimolazione ovarica (il tutto ancora non so per quanti giorni!)
Poi tutto come sopra.

Quale sarà il mio?! Bella domanda da fare alla dott.ssa.
Sto anche cercando di capire quali valori sono buoni... per adesso so che il mio valore FSH è troppo alto (14.7 su una media buona di circa 9 o 10).
Dunque, con la stimolazione ovarica si cercano di ottenere dagli 8 ai 15 follicoli (uova)che sono il segno di una buona qualità delle mie uova al momento dell'espianto. La percentuale di successo dell'IVF è correlata al numero di uova di buona qualità che riescono ad espiantare. Ovviamente devi essere sempre controllata per non over-stimolare le ovaie, cosa che può portare anche ad una malattia delle ovaie. Una eco-transvaginale in 3D (??) misura lo svilupparsi dei follicoli.
Bisogna ottenere almeno 4 follicoli di 14-20mm di diametro. L'ideale sarebbero almeno 8.
L'ultimo articolo che ho letto conclude dicendo: "Le donne che più probabilmente avranno una bassa risposta alla stimolazione ovarica sono coloro che hanno un basso numero di follicoli, che hanno più di 37 anni, che hanno un elevato FSH o con altri segni di ridotta riserva ovarica".

Ho tanti interrogativi...ricordo che quando la dott.ssa ci fece quel poco piacevole resoconto dei nostri esami, una delle cose che disse fu la sua paura che io non producessi tante uova e di buona qualità.
WISH ME GOOD LUCK GUYS!!

domenica 4 aprile 2010

Dopo l'operazione...


Ed eccomi qui... l'intervento è andato bene e la mia esperienza è stata positiva. Prima di entrare in sala operatoria ho incontrato, come da prassi locale, tutti coloro che sarebbbero stati dentro con me: 5 infermiere, l'anestesista, e per ultima la dott.ssa Greenseid, con la sua solita flemma e il suo sguardo fisso negli occhi che tanto mi rassicura. La loro preoccupazione maggiore era che io fossi consapevole di cosa stava per succedere. Ho addirittura dovuto ripetere, tipo interrogazione, che avevo capito che mi stavano per fare una ISTEROSCOPIA OPERATIVA. Un sacco di firme, domande tipo...se avevo un testamento e se volevo donare gli organi e via si comincia.
Tutti molto gentili...il fatto che fossi italiana dava loro modo di praticare le 2 o 3 parole nella nostra lingua che sapevano: L'anestesista mi ha addormentato dicendomi “Buonanotte Sabrina” e mi sono svegliata con un'infermiera che mi mostrava orgogliosa il suo cartellino con cognome “italiano” di suo marito!!

Finalmente vedo Scott. Mentre cammino verso di lui con l'infermiera che mi porta la flebo penso: "ffff...mi scoccia che mi veda in questo stato!". Mi dice che ha parlato con la dott.ssa Greenseid: non avevo fibromi ma una “colonia di polipi” e che tutto è andato bene.

Chiedo: “quanti polipi?” e mi risponde che quando anche lui gliel'ha chiesto, la dott.ssa ha solo ripetuto “many!!” scuotendo la testa.

Nel primo pomeriggio sono già a casa. Scott mi gira intorno tutto contento ripetendo: “Good! Another big step forward...to build our family” e mi prende in giro chiamandomi “my polypsless girl”...che tradotto suona come..la mia ragazza depolipizzata!
Io sono un po' rintronata dal tutto. Sono preoccupata dalla quantità di medicine che dovrò continuare a prendere. Per una come me, che butta giù a fatica l'aspirina e pensa che l'aulin sia inutile, trovarsi una farmacia in casa è quantomeno scoraggiante.
Oltre alla pastiglia per il mio ipotiroidismo, mi ritrovo una bella confezione di estrogeni da prendere 2 volte al giorno, una di progesterone da iniziare tra 2 settimane, oltre alle vitamine prenatali. Decido di non iniziare nemmeno la cura di erbe che mi aveva suggerito l'agopuntore.
Agopuntura?! Ebbene si, non ci facciamo mancare nulla... vagando su internet alla ricerca di informazioni su infertilità e inseminazione artificiale leggo che la medicina orientale, che qui in america va forte, può aumentare fino al 30% la percentuale di successo dell' IVF. Non me lo faccio ripetere due volte e il mese scorso comincio.


Leggo le controindicazioni di tutte queste confezioni di medicinali. La prima frase degli estrogeni recita: “Questa medicina aumenta le possibilità di contrarre cancro all'utero...L'uso di estrogeni può aumentare il rischio di attacco cardiaco, cancro al seno e demenza”. L'unica cosa che riesco a fare è evidenziare di verde questa frase. Guardo nel vuoto. Non riesco a formulare un pensiero. Mi dico: “Si, vabbè, per quelli che li prendono per tanto...” ma la strizza si taglia a fette. Ne parlo con Scott che mi dice: “Amore non ti preoccupare, sei sotto controllo medico. Vedrai andrà tutto bene. Abbiamo fatto tanto spazio qui dentro per il nostro Jason” (Si, lui chiama già per nome il bambino che ancora non abbiamo!) e mi accarezza la pancia. Abbozzo un sorriso, ma non riesco neanche a pensare. Avrei solo voglia di parlare con la dott.ssa, farle tante domande magari stupide e sentire il suo "Don't worry!"...ma l'appuntamento è tra 10 giorni. Decido che farò comunque un salto in clinica la prossima settimana per parlare con un'infermiera: ce n'è sempre una lì che risponde alle tue domande!

Stamattina mi sono dedicata alla ricerca di informazioni su questi estrogeni e... da dan.. come immaginavo: fanno pure ingrassareeee!!! Oddio, per chi mi conosce un po' sa cosa voglia dire per me questo!! Un affronto alla mia vita perennemente a dieta. Mi peso: 59,2 kg. Ahhhh..... sto ingrassando, sto ingrassando!!
Decisione risolutiva assoluta: da lunedì dieta stretta!!
BUONA PASQUA!!

venerdì 26 marzo 2010



Ciao a tutti!!

Stamattina mi sono alzata prestissimo, elettrizzata dall'idea di condividere con tutti coloro che lo vorrano, la strada per la realizzazione del progetto + importante della mia vita:
diventare mamma
a 40 anni
a New York!

Ebbene si... l'anno scorso ho deciso di lasciare la mia bella Firenze, la mia casa, la mia famiglia, i miei amici, il mio lavoro e di seguire il cuore, sposando il 14 nov 2009 una splendida persona con un unico neo: l'essere americano!



Quindi, non senza difficoltà, mi sono trasferita... portando con me tanti sogni e speranze ma anche tanta solitudine, avendo lasciato tutta la mia vita, le mie abitudini, il mio mondo.
Ed eccomi qui, in un bel grattacielo ai bordi di Manhattan, davanti alla mia immensa finestra che guarda la Statua della Libertà. Il pensiero corre spesso ai miei affetti lontani e spero che questo blog mi faccia sentire meno sola nella mia “impervia” strada verso la maternità.

La mia avventura alla ricerca di un figlio comincia il 12 gennaio 2010. Dopo diversi mesi di tentativi “naturali”, test ovulatori, temperatura basale, ho detto a Scott: “ Amore, perchè non andiamo da un dottore per vedere se va tutto bene? Magari ci servono solo un po' di vitamine?!”. E siccome io sono una a cui piace andare subito al sodo, ho trovato un istituto specializzato in infertilità.
La dottoressa Greenseid è una persona minuta, più giovane di me, che mi è piaciuta dal primo momento. E' calma e paziente, e meno male perchè il mio inglese è lontano dall'essere perfetto.
Vi siete mai chiesti come si traducono frasi tipo: “mi sento gonfia..ho delle perdite..” ; o quando ti chiedono di “spiegare” che tipo di mestruazioni hai?! Colore?! Densità?! Per non parlare della depressione che ti viene quando cerchi di capire come funziona il sistema sanitario americano!!

Dal primo appuntamento all'Institute of Reproductive Medicine and Sciences ( IRMS) io e Scott usciamo con una lista di esami lunga un mese!! Esami del sangue di tutti i tipi, mammografia, isterosalpingografia, spermiogramma per Scott... per non parlare dei vari tipi di ecografie, trasvaginali e non, che mi fanno direttamente all'IRMS.
La cosa positiva degli States è che non devi aspettare mesi per avere un appuntamento, soprattutto se hai una buona assicurazione sanitaria come la nostra. Tutto molto “easy”...l'IRMS prende gli appuntamenti, tu vai e non ti devi nemmeno preoccupare di ritirare gli esami perchè li spediscono direttamente al dottore.
E cominciamo...beh, a dir la verità gli esami sono praticamente tutti miei. Scott se la cava con un esame del sangue e un esame dello sperma (che abbiamo “raccolto” a casa e portato entro 45 minuti ad analizzare:-). Io devo fare 2 mammografie e una ecografia al seno..la ragazza che mi fa l'esame si innamora del fatto che sono italiana e mi bombarda di domande tipo: qual'è il miglior treno per venire in Italia da Parigi? Roba così...io sfrutto la veloce “amicizia” per chiedere informazioni sui risultati del mio esame: “cosa vedi? Perchè devo farne 2 di mammografie?” . Lei carinissima. Alla fine tutto bene. Bene anche l'isterosalpingografia, esame non divertente nel quale ti iniettano da “là” del liquido di contrasto per vedere se le tube sono aperte. Le mie lo sono.
Faccio una eco-trasnvaginale al 3 giorno di ciclo (non voglio commentare!), esami del sangue a tutte le ore del giorno per testare i miei valori ormonali...lo sapete che in america non devi essere digiuno per l'esame del sangue?!

Il 4 Febbraio è un giorno che non scorderò facilmente. Io e Scott veniamo ricevuti da una sorridente dott.ssa Greenseid che con tutta la calma di questo mondo ci comunica che “nessuno” dei nostri esami è andato bene!!
L'unica possibilità di avere un figlio è l'inseminazione artificiale.
Neanche quella in vivo (fecondando i miei ovuli dentro di me) ma solo in vitro: estraendo i miei ovuli, fecondandoli in laboratorio e rimettendomeli dentro...nella speranza che sopravvivano! E meno male che pensavo a qualche vitamina e via...
Alla frase della dott.ssa : “le possibilità che tu produca ovuli sani sono molto basse, ma c'è sempre l'adozione” io scoppio a piangere. Scott si alza sentenziando: “enough”! Ci calmiamo. Lei ci spiega l'iter da seguire per arrivare all'inseminazione artificiale: altri esami, cure ormonali. Alla fine le chiedo: “quante possibilità ci sono che abbia un figlio?”. Lei mi dice che non si può sapere perchè non si sa come possa reagire alle cure ormonali. Insisto. Mi dice: 50%.

Siamo distrutti. I miei sogni di iniziare una nuova vita e farmi una famiglia si sgretolano. Tante domande, tanti dubbi. Chiamo le mie amiche...parlo...mi sfogo. Poi una di loro mi dice una frase: “tu sei una che quando vuoi una cosa non ti fermi davanti a niente. Certo che avrai un figlio!”. Li mi sveglio... certo che proverò!! Proverò ma non fino a snaturare una cosa che dovrebbe essere naturale..mi do un mio orologio interno; non voglio arrivare a cure assurde pur di rimanere incinta! Se dopo 2 o 3 volte non andrà bene, mi fermerò. Piangerò tutte le mie lascrime e poi continuerò con la mia vita.



E via con altri esami. La mia ulteriore eco in acqua evidenzia dei fibromi/ polipi (non ho capito)...la dott.ssa mi spiega che il loro protocollo prevede che l'IVF (uso il termine inglese per indicare l'inseminazione in vitro) sia effettuata solo su uteri perfetti. Chiedo: “il mio è perfetto?”. Mi risponde: “lo sarà”. Capisco dopo che mi devo operare per togliere questi “cosi” che toglierebbero spazio al mio bambino...soprattutto se i bambini fossero più di uno (dato che con l'IVF ti inseriscono più di un embrione, così se qualcuno non sopravvive c'è sempre l'altro... a meno che non sopravvivano tutti!).

Il 1° aprile 2010 mi opererò. Sarà la mia prima esperienza in un ospedale americano e sono un pò nervosa! Speriamo bene...
Vi aggiornerò!